Vincere non è mai stato così piacevole – La Repubblica (BA)

Cardascio Business Solutions crea un clima favorevole anche nelle sale da gioco.

Raggiungere la meta è importante. Fondamentale dirà qualcuno. Vincere provoca un’emozione indescrivibile. Ma vuoi mettere il fascino del tragitto? Alcuni arrivano a sostenere che il bello di un viaggio stia proprio nel percorso più che nella meta. Ok, chi segue da qualche settimana questa mia rubrica l’avrà capito. Amo frequentare bei posti, intavolare conversazioni con bella gente, amo il buon cibo, ma più di tutto amo in un modo, oserei dire viscerale, il clima ideale. Il caldo torrido, l’afa insopportabile, il sudore e i vestiti che mi si appiccicano addosso, ebbene a tutto questo non riuscirò mai ad abituarmi. Per carità, amo vincere. Ma se devo scegliere, cerco di farlo in posti pazzeschi.
L’altro ieri ho visitato un posto particolare. Penserai, sai che novità!? Infatti, l’ormai irrinunciabile tour tra i luoghi meglio climatizzati di Bari mi ha fatto conoscere posti davvero originali. Ma questo, ti giuro, lo é più di tutti. Hai presente quando dici “vorrei essere l’unico superstite di un naufragio e trovarmi in un isola deserta e vorrei che nessuno si preoccupasse di venirmi a cercare”? Ebbene, Jackpot é quell’isola. Ci sei tu, decine di macchine tra cui scegliere, un cocktail offerto e una dea chiamata Fortuna. Cosa si può volere di più dalla vita? Il giusto clima! Bene, c’è pure quello.

BARI. Sono le nove del mattino quando all’ingresso vengo accolto da un signore in papillon.

«Lo fate sempre?…» lui mi guarda perplesso, «…accogliere i vostri clienti all’ingresso. Lo fate sempre o io sono un’eccezione?». Mi risponde di si, lo fanno sempre ma solo per i nuovi clienti. «I clienti storici sanno che qui é casa loro!».
Si presenta ma mi distraggono due giovani donne che ridono poco distanti da me. Una delle due mostra il suo cellulare all’altra che glielo sfila di mano e comincia a pigiare sulla tastiera. Sembrano davvero a casa loro. Forse troppo. «Ma non dovrebbero usare le videolottery? Stanno qui dentro e pensano ai fatti loro…». Forse il mio tono é un po’ polemico ma la domanda é legittima. «Se si chiama gioco d’azzardo, ci sarà un motivo! Togli la parte ludica, resta solo l’azzardo». Non fa una piega. Da uno specchio scorgo la figura di una signora di mezza età che si sbraccia entusiasta. «Credo abbia vinto». Il mio cicerone resta impassibile. «Sa com’è, in una videolottery succede!». Simpatico. Non ricordo come si chiama, ma é simpatico.

Le luci sono quelle giuste. Efficienti e discrete illuminano macchine e corridoi, piano bar e servizi. Mai le persone… Scorgo molte donne da Jackpot, perché meravigliarsi? Lusso e bellezza sono da sempre ottimi amici.
«Il nostro target é prevalentemente femminile», sembra leggermi nel pensiero il signore in papillon. Se solo ricordassi come si chiama! «Ora mi spiego il perché di tanti specchi!», lui sorride. «Ha colto uno dei 3 motivi per cui abbiamo messo specchi ovunque. Quello estetico, per l’esattezza…», gli faccio cenno di continuare «…il secondo motivo é di ben altra natura. Ha mai sentito la frase ‘gioca con moderazione’?». Annuisco. «Per noi è fondamentale che i nostri clienti non perdano mai l’autocoscienza, non si dimentichino mai chi sono, cosa fanno e che fuori da queste mura c’è la loro vita». «Quindi tanti specchi con un intento moralizzatore». «Pedagogico. O se preferisce, terapeutico». A questo punto voglio andare a fondo.

Gli chiedo il terzo motivo. «In apparenza é più banale dei precedenti, in pratica é ciò che ci ha posto tra le prime tre videolottery di Bari. Sa quanti gradi ci sono oggi all’esterno?». Cerco di ricordare cosa c’era scritto sul display della macchina: 32°C.
«Qui come si sta?». Gli rispondo divinamente. «E se le dicessi che il merito é degli specchi…». Resto basito. «Le risponderei: mettiamoci a società e vendiamo questi favolosi specchi refrigeranti!». Questa volta scoppia a ridere. «La società che ha progettato l’impianto di climatizzazione ha avuto la geniale idea di posizionare l’impianto di climatizzazione dietro gli specchi. Così é come se avessimo un doppio muro, un’intercapedine climatizzata che fa da barriera termica».

Interessante, farò due chiacchiere con il mio consulente di fiducia che, guarda caso, é l’artefice di questo impianto di climatizzazione. Ma non prima di aver appagato la mia insaziabile curiosità. «Potrei avere ancora bisogno di lei per altre domande; anzi inserisca i suoi dati sulla mia rubrica…», gli porgo il mio cellulare e lui pigia una quindicina di volte. Sbircio sul display. «La saluto sig. Antonio, é stato utilissimo!». (Brutta storia non ricordare i nomi. Avrei potuto pensarci tutta la notte).

L'esperto del clima

PARLA MAURIZIO CARDASCIO, TITOLARE DELLA CARDASCIO BUSINESS SOLUTIONS. Questa volta restiamo a Bari, nella sua nuovissima sede di Viale Einaudi, 7B.

Oggi ho visitato la videolottery Jackpot a Poggiofranco.
«Sono felice per lei. Gran bel posto, specie per il target!».

Tra i migliori che abbia mai frequentato. È stata una giornata fortunata.
«Avrebbe dovuto giocare qualche euro. Non si sprecano certe giornate».

A proposito di quote rosa. Un target particolarmente esigente…
«Molto. Con loro non ti puoi permettere il minimo inestetismo. A questo aggiunga anche il fatto che le volte basse ci impedivano di procedere con un impianto canalizzato incassato nella controsoffittatura, capirà perché questo progetto mi ha tolto parecchie notti di sonno».

Io ho risolto proprio in zona Cesarin!
«Cosa?».

Nulla…é una lunga storia. Ho visto gli specchi…
«Impossibile non vederli. Sono ovunque. É la loro filosofia. Fa parte del codice di autoregolamentazione, sono una barriera morale».

E lei ne ha fatto una barriera termica.
«Erano lì, peccato non sfruttarli. Non ci stavo a riempire di fancoil un posto tanto bello. E così li ho nascosti dietro gli specchi».

Furbo!
«É bello e fa bene. Nessun getto diretto di aria fredda o calda. Niente sbalzi termici ne colpi d’aria. Il clima ideale! Un impianto che sfrutta due principi fisici: la conduzione termica e i moti convettivi».

Ci spieghi meglio.
«D’estate e d’inverno la barriera termica tende a raffreddare e riscaldare l’area in essa contenuta.

Con le zone più interne che però subiscono una minore influenza.
«Esatto! E qui intervengono i moti convettivi dell’aria. Superato l’ostacolo dello specchio l’aria si diffonde attraverso tutto l’ambiente in modo lento ed inesorabile.

E poi a scuola dicevano che la fisica non serviva. E per la manutenzione?
«Nessun problema sono interamente ispezionabili».

Anche per la ricarica del gas?
«E da quando il gas si ricarica?».

A me lo ricaricano ogni due anni.
«Accetti un consiglio, cambi assistenza. Il gas dei climatizzatori é eterno. Se termina é perché c’è una perdita. In tal caso bisogna chiudere la perdita. In caso contrario é come riempire un secchio rotto. Sprecherà solo tanta acqua».

Io per il momento ho sprecato solo tanti soldi.
«Le sono vicino».

Non esitare contattaci subito!

Effettua la tua richiesta, il nostro personale sarà subito a tua disposizione.